10 ore al giorno di duro lavoro e manco ti pagano!

Lezione di educazione civica.  Non voglio fare le solite prediche: non voglio raccontare quanto è sostenibile l’agenda 2030, quanto sono malvagie le piattaforme e quanto sono trendy le smart city. Lo hanno già fatto più e più volte  – e meglio di me – molti colleghi. Questa volta sono curioso. Faccio domande e lascio parlare.

“Ragazzi, prendete lo SmartPhone, andate nelle impostazioni del ‘benessere digitale’ e ditemi quante ore al giorno lo state usando”

“8 ore, 10, 6, 11, 15, 9, 12, 15…”

“Caspita! 15?” – “Sì, ma non sempre: la mia media è 12”

“Io, prof, 2,5 ore, ma solo di oggi”

“E come hai fatto? Sono solo le 8 di mattina!” 

“La notte non dormo: comunque, in media sono 11”

“Ma… contano anche le ore di quando ascoltate la musica?”

“No prof: quando Spotify è in backround il tempo non conta: il timer va avanti solo quando lo schermo è attivo”

“Io ascolto la musica su Youtube e quindi conta”

“OK, ragazzi: sono parecchie ore al giorno; non è che sta diventando una dipendenza?”

“Sì, prof! Sappiamo come funziona: ti danno sempre notizie brutte, o contenuti scarsi; poi  – proprio quando stai per abbandonare – arriva un video bello e si riparte da capo”

“E cosi si va avanti per ore”

“OK, ragazzi: questo lo fanno anche i giornali online e le televisioni. Sapete che è lo stesso meccanismo delle slot machine? Qualcuno sa come funziona il software delle slot?”

“Sì: all’inizio ti fanno vincere qualcosina, così ti sembra facile vincere e continui a giocare; poi, quando stai per mollare, vinci di nuovo qualcosa e così ti giochi la vita”

“Quindi sappiamo come funziona con sale slot, social, giornali e tv. E con i videogiochi? Chi lo sa?”

Questa volta nessuno risponde. Facce in modalità “boh!?”

“Ragazzi, ditemi se sbaglio: uno gioca per raggiungere il livello successivo, il livello più alto è come la bella notizia  o la vincita che non arriva mai, ma che, se arriva, ti fa svoltare la vita o che almeno ti regala qualche minuto di felicità. Così giochiamo e rigiochiamo anche tutta la notte, ma il livello successivo in realtà è sempre più lontano, perché oramai siamo stanchi e giochiamo sempre peggio.  Può essere così?”

“Si alla fine cerchiamo la svolta in un mare di brutte notizie, di insuccessi o di noia e la vera svolta non arriva mai”

“OK! E in queste 10-15 ore di ‘duro lavoro’ che cosa fate? cosa guardate?”

“Di tutto, prof: ci sono anche cose interessanti e utili”

“Ma l’argomento preferito qual è?” –

Segue un acceso dibattito in cui emerge di tutto: sport, incidenti, scherzi, tutorial, musica, ricette, informatica, anche serie TV divorate in binge-wathcing. Però su tutto  – e in tutte le classi – vincono, anzi stravincono!,  i gattini!

Questi ragazzi passano un terzo della loro giornata con i video dei gattini!?! Forse non hanno bisogno di prediche e di lezioni di cittadinanza ma solo di affetto molto “Affetto”. Pensiamoci.

Certo è che 10 ore al giorno non sono svago, ma , duro lavoro: non sono più pratiche dilettantistiche, ma numeri da professionisti.

Sono consapevoli dei rischi di dipendenza, ma vivono lo stesso così. Ci sono buone probabilità, quindi, che tutte le ore di educazione civica, i vari sportelli, la criminalizzazione dello SmartPhone  – abbinata però all’ultimo modello da sfoggiare come status simbol -, i predicozzi,  i documentari in stile social-dilemma, le lezioni sulla privacy e le scomuniche dei social network non servano a molto. Qui ci vogliono tatto e ingegno: non serve ripetere loro che tutte queste ore sono troppe e fanno male; non funzionerebbe!

“OK! Sapete più o meno tutto e allora parliamo di soldi! Tutte queste ore – pensateci – equivalgono a un vero e proprio lavoro. Chi lavora 8 ore al giorno guadagna comunque dei bei soldini. E i vostri clic e i vostri scroll dove finiscono invece? Chi ci guadagna?”

“Chi ha fatto il video e le pubblicità: lo sappiamo, lo sanno tutti”

“Quindi lo sapete: ogni clic, ogni scroll porta qualche centesimo a qualche autore, e fa crescere i mega server delle varie piattaforme; ed è anche giusto, quei server costano e consumano tantissimo..”

“Il prodotto siamo noi, ce lo hanno spiegato, lo sappiamo”

“Però 10 ore di duro lavoro non potete farle gratis! iniziate a pensare di guadagnarci anche voi; oramai siete grandi e, se una attività non vi porta un guadagno, un arricchimento, un benessere, non svolgetela più! Provate solo a fare cose che vi arricchiscono sia come persone sia come portafoglio!”

“Sì, ma come?”

“Facciamo qualche calcolo: qual è lo stipendio più da fame?”

“5 euro, 3, 2 all’ora”

“In Italia dovrebbe essere come minimo 9 euro; in ogni caso,  apriamo sulla ‘digital board’ la calcolatrice e facciamo due conti:

10 ore al giorno  x 9 euro all’ora x 6 giorni a settimana x 4 settimane = 2160 euro al mese! Caspita ragazzi sono soldi!!!

10 ore al giorno  x 3 euro all’ora x 6 giorni a settimana x 4 settimane = 720 euro al mese! Anche con una paghetta da fame, se voi vi trovaste un lavoretto a cervello spento, per alcune ore al giorno, riuscireste a mettere in tasca anche 700 euro al mese; Ehm… se togliete le tasse, magari diventano 350, ma, per voi che siete ancora studenti, anche 300-400 euro al mese sarebbero già un bel guadagnare. Che ne dite?”

“Sì, ma, prof, come troviamo un lavoro a ‘cervello spento’?”

“Ho detto ‘cervello spento’ per scherzare! Immaginate di dare una mano in birreria, portare i vassoi, le ordinazioni, pulire i tavoli: per chi non dorme la sera non sarebbe già un bel lavoretto? Anziché scrollare i video tutta la notte, fare qualcosa di utile, conoscere gente e guadagnare qualcosina?

Ma poi si possono fare i siti internet per amici e conoscenti, si possono riparare e aggiornare i PC, dare una mano nell’attività di famiglia, magari anche mettendola su eBay, provare a mettere qualche app in giro, pubblicare un blog, un video tutorial. Insomma, fare quello che vi piace ma da autori” 

“Aranzulla!, Ferragni, Bello… Figo… [e cosi via]”

“Aranzulla è bravissimo, ma in sostanza scrive solo su quello che gli piace e si documenta per essere credibile. Non è poi così difficile, basterebbe avere voglia. E  – volendo  – anche studiare! Ma non esageriamo… In qualsiasi caso guardate la qualità degli articoli o dei video: anche se sembrano fatti al volo, dietro ad ogni post ci sono ore e ore di lavoro. Magari la stessa quantità che voi impiegate a ‘guardare’, però loro scrivono… e fanno soldi: voi leggete e guadagnano gli altri… Piuttosto, qualcuno guarda i video sulle materie di studio? Sapete che esistono?”

“Sì, prof: ogni tanto li guardiamo, ma più in laboratorio che a casa”

“Allora provate a farlo a casa, basterebbe qualche ora al giorno di video didattici per trasformarvi nei più bravi della classe! Molti personaggi famosi si sono presi la laurea leggendo… ehm ascoltando gli audiolibri con Audible, hanno occupato le ore di viaggio con lo studio. All’università una volta le cattedre erano piene di registratori a cassette che poi gli studenti sbobinavano o ascoltavano per ore e ore (ore e ore!) fino ad imparare. Lo hanno fatto tutti, perché voi non lo fate più?

“Sì, prof: io seguo molti podcast”

“Siete in gamba, pochi adulti sarebbero in grado di lavorare al videoterminale per più di 8-10 ore al giorno, voi invece siete allenati, dovete solo pensare al guadagno, essere avidi, trovare le attività che vi rendono di più.

Provate a puntare sempre ad un arricchimento personale: o imparare qualcosa di utile o guadagnare qualcosina.

Quelle ore che avete a disposizione sono una miniera d’oro: dovete solo trovare il giusto modo per metterle a reddito

Dovete solo passare dall’altra parte dello schermo: smettere di essere utenti passivi e fare le cose se davvero vi conviene e ci guadagnate. Non vi interessa avere qualche soldino? Comperarvi una moto? Un PC? Una scheda video?”

“Sì, magari ci proveremo…”

“Ne riparleremo. Pensateci su”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.