Da Bolzano alla Puglia sms e software open source per comunicare con le famiglie

Pubblicato su Sophia lunedì 9 giugno 2003

Mentre l’Unione europea studia come sfruttare cellulari e computer palmari nella didattica, alcune scuole italiane hanno scoperto un utilizzo più immediato e pragmatico dei servizi di telefonia mobile: sms in tempo reale ai genitori degli alunni che marinano le lezioni. Sperimentazioni e progetti si stanno moltiplicando lungo tutto lo stivale.

L’ultima iniziativa è stata presentata il 29 maggio a Bolzano, dove l’Itc “Cesare Battisti” ha iniziato da alcune settimane a inviare i “messaggini”. Il progetto si chiama “Filo diretto con le famiglie” e coinvolge i genitori di più di cento alunni del biennio. In caso di assenza viene inviato automaticamente alla famiglia un sms che avvisa della mancata presenza in classe dello studente alla fine della prima ora.

I primi risultati, sottolinea il professor Vanni Barone, sono incoraggianti. La piattaforma utilizzata, sviluppata dalla Mide-mobile Ideas, è inoltre dotata di una serie di strumenti che permettono analisi quantitative sulle assenze, giustificazioni preventive da parte dei genitori e invii di circolari elettroniche via sms alle persone interessate (docenti, personale non docente…).

A Brescia dall’inizio di quest’anno anche l’Ipsia “Moretto” notifica tramite sms ai genitori assenze collettive e individuali, assenze per sciopero ingiustificato, comunicazioni disciplinari e di servizio. Il progetto è curato dai professori Cleto Azzani e Massimo Frassine per offrire un servizio aggiuntivo ai normali colloqui tra insegnanti e famiglie. L’iniziativa parte con l’adesione di almeno una quarantina di genitori e la tecnologia utilizzata è piuttosto semplice: da un database contenente tutti i nominativi degli alunni dell’istituto partono automaticamente, tramite un modem gsm, una serie di sms collettivi o individuali indirizzati ai telefoni cellulari delle famiglie. Il costo da sostenere per il servizio è di 5 euro per 40 sms. Il progetto prevede anche una seconda fase in cui saranno i genitori ad avere la possibilità di interrogare un database scolastico per conoscere, oltre alla condotta, anche il profitto dei figli.

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Pubblicato su lunedì 9 giugno 2003



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