Bush decide di investire meno nel digital divide

Pubblicato su IT News lunedì 4 marzo 2002

L’amministrazione repubblicana degli Stati Uniti ha diminuito le elargizioni per ridurre il divario tecnologico con le aree rurali e meno sviluppate della nazione.

Digital Divide. Ne sentiremo certamente parlare molto in futuro. Significa letteralmente “divario digitale” e fa riferimento alle differenze nello sviluppo tecnologico che vi sono tra i vari Paesi nel mondo. Ma è un concetto che può essere ricondotto anche al divario tecnologico che emerge all`interno di differenti aree dello stesso Paese. E negli Stati Uniti, il divario digitale esiste. L`accesso ad Internet, ad Internet a banda larga e alle più diffuse tecnologie non è uguale per tutti. Alcune aree rurali dove vivono prevalentemente le forti minoranze nere e ispaniche sono nettamente indietro da questo punto di vista. L`amministrazione democratica di Bill Clinton ha inaugurato un progetto di “perequazione dell`accesso alle tecnologie” attraverso elargizioni nelle zone sottosviluppate degli Stati Uniti.

George W. Bush ha invece deciso di cambiare rotta. Le elargizioni sono considerate una politica di stampo socialista e mal si sposano – a detta del presidente della Federal Communication Commision Michael Powell – con il capitalismo made in Usa. In sostanza l`amministrazione Bush intende conferire piena autonomia ai singoli Stati per affrontare il problema del digital divide e ridurre gradualmente fino alla completa cessazione, i finanziamenti governativi in tale direzione.

Secondo la squadra di Bush è importante stimolare l`iniziativa privata più che elargire somme a fondo perduto. La compagine repubblicana sostiene che il digital divide è in fase di riduzione e gli stessi neri e ispanici (che rappresentano le minoranze etniche più numerosi della nazione statunitense) navigano abitualmente in Internet con un tasso di crescita superiore a quello dei wasp (bianchi anglosassoni).

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