Alternanza scuola-lavoro: e se fosse strutturale come negli Istituti professionali?

Pubblicato su Tuttoscuola lunedì 3 giugno 2002

L’art. 4 del disegno di legge Moratti, dedicato all’alternanza
scuola-lavoro era stato inizialmente accolto da un coro di consensi:
le nuove modalita’ di apprendimento, fondate sull’efficacia formativa
di esperienze di lavoro progettate e valutate dalla scuola in
collaborazione con le imprese piacevano agli ambienti confindustriali.


Al punto che qualcuno si era spinto persino a parlarne come di un
“terzo canale” di pari dignita’ e consistenza rispetto a quello
liceale e a quello professionale.

I sindacati, tuttavia, insospettiti fra l’altro dal fatto che il ddl
parla solo del coinvolgimento consultivo dei “datori di lavoro” (e
non, come da lunga consuetudine, delle “parti sociali”), temono che la
norma possa essere interpretata in senso riduttivo: a fruire di questo
canale formativo alternativo all’aula scolastica finirebbero per
essere soltanto le componenti piu’ deboli della popolazione
scolastica, i drop-out della fascia 15-18 anni, “regalati” a datori di
lavoro desiderosi di risparmiare anche i pur contenuti costi
dell’assunzione di apprendisti.

Anche in Confindustria, dopo i primi entusiasmi, prende corpo il
sospetto che di fatto la norma si riveli ingestibile (se non nella
forma “debole” degli stage), almeno sul versante liceale. E d’altra
parte non e’ facile, nemmeno sul versante dei percorsi professionali,
progettare una modalita’ di apprendimento ‘on the job’ che sostituisca
importanti componenti dei piani di studio dando i medesimi risultati.

Forse si potrebbe pensare a soluzioni nelle quali l’esperienza di
lavoro rientri organicamente nei piani di studio, nelle quali
l’alternanza scuola-lavoro sia strutturale, e non eventuale. Un
modello di riferimento peraltro ci sarebbe: e’ quello degli attuali
istituti professionali di Stato: la “terza area” dei corsi
post-qualifica (circa 600 ore di esperienze professionali nei due
anni, comprensive di stage), potrebbe essere mantenuta e ulteriormente
sviluppata nei percorsi professionali di competenza delle Regioni.

Pubblicato su lunedì 3 giugno 2002

Se vuoi ricevere settimanalmente questa ed altre notizie abbonati alla lista di distribuzione Rassegna Stampa!



Pubblicato su Pubblicato su: