Alla fine degli anni ’90, quel piccolo pezzetto di Italia che era in Rete era stato attraversato da dibattiti molto accesi…
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Titolo |
“La comunicazione politica in Internet. Guida pratica per politici, candidati ed eletti (e per tutti” |
Autori |
Mattia Miani |
Editore |
Luca Sossella |
Pagine |
175 |
Anno |
2003 |
Prezzo |
15,00 € |
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Titolo |
“Fare politica in Internet. Come le nuove tecnologie influenzano la politica.” |
Autori |
Rosanna de Rosa |
Editore |
Apogeo |
Pagine |
203 |
Anno |
2000 |
Prezzo |
16,53 € |
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Titolo |
“La politica in rete.” |
Autori |
Sara Bentivegna |
Editore |
Meltemi |
Pagine |
162 |
Anno |
1999 |
Prezzo |
29.000 £ |
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Titolo |
“Politica e nuove tecnologie della comunicazione.” |
Autori |
Sara Bentivegna |
Editore |
Laterza |
Pagine |
184 |
Anno |
2002 |
Prezzo |
18,00 € |
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Alla fine degli anni ’90, quel piccolo pezzetto di Italia che era in Rete era stato attraversato da dibattiti molto accesi, che vedevano da un lato schierati i sostenitori di iniziative e strumenti in grado di avvicinare o riavvicinare i cittadini alla politica, e sul fronte opposto i tecno-pessimisti, che identificavano Internet con il grande pericolo di un sistema populista basato sull’electronic poll continuo. Di fatto, in Italia e altrove non è mai successo nulla di tutto questo. Da noi, in particolare, i politici on line tuttora non ci sono, se non tramite dei siti Web costruiti come delle brochure di partito, oppure con spam inopportuni, pratica in cui finora hanno primeggiato i radicali.
In Europa e in Italia, sostanzialmente, si è avuto uno sviluppo più orientato alla creazione di iniziative istituzionali, dall’alto, volte in particolare a migliorare i servizi amministrativi per i cittadini, con un progresso continuo e senza dubbio importante ma che procede senza scossoni e non ha ancora rivoluzionato le nostre vite.
A livello internazionale la situazione non è molto diversa. Negli Stati Uniti, per esempio, la politica on line si è orientata secondo due direttive: da un lato si è sviluppato il community networking, che ha cercato di avvicinare i cittadini alle istituzioni con iniziative per lo più partite dal basso, e sul versante opposto si sono visti alcuni esperimenti di partecipazione diretta dei cittadini alla politica, come gli electronic town meeting e i tentativi più populisti di Ross Perot di creare un “partito mediale” in occasione delle elezioni presidenziali del 1996. Su entrambi i fronti non sembra che vi siano oggi grandi novità, con un clima che pare quasi assopito.
Esistono forse degli spazi ancora aperti ai rapporti dal basso o trasversali, che sono stati “okkupati” dai movimenti e da quello che viene definito antagonismo, dall’antiglobalismo di Seattle in poi, ma la politica ortodossa e tradizionale tace. La situazione è raccontata bene nei testi di Rosanna de Rosa e di Sara Bentivegna.
A risvegliare i politici nostrani, schiaffeggiandoli un po’, è arrivato Mattia Miani, docente in alcuni corsi di comunicazione pubblica. Con l’avvento della Rete, secondo questo autore, ci sono due modi possibili di fare comunicazione politica. Il primo è creare dei siti vetrina, non interattivi e che funzionano come megafoni digitali, senza aggiungere nulla al nostro sistema democratico. Il secondo sistema è applicare alla politica le tecniche del marketing, creando siti aggiornati e interattivi, che con la loro trasparenza migliorano la democrazia.
Considerare la politica come un prodotto da vendere può sembrare un’idea eretica, ma Miani sviluppa con intelligenza questa impostazione, fino a renderla non solo credibile ma anche auspicabile. In fondo, qualsiasi cosa sarebbe meglio degli orrori a cui ci hanno finora abituato i siti politici nostrani, o dell’incapacità dei nostri deputati e senatori di interagire in Rete con i propri elettori.
Il libro rispetta il suo sottotitolo di “guida” e insegna in modo dettagliato e semplice come servirsi della Rete per fare politica; l’autore riesce però a rendere il suo discorso, sempre ben documentato, interessante anche per chi è solo incuriosito dall’argomento come elettore semplice.
(Fabio Metitieri)