Cuba (e il software) libre

L’Avana annuncia di voler migrare verso il software libero. Una questione ideologica, anche se non mancano i vantaggi materiali. Monta il dibattito fra i netizen

Pubblicato lunedì 19 aprile su [lib align=left type=image]http://www.dschola.it/images/library/puntoinformatico.gif[/lib]

Roma – La dodicesima conferenza Informatica, tenuta la scorsa settimana a L’Avana, si è colorata di schermi marchiati dal sistema operativo comune alla maggior parte dei computer del mondo. Windows è ancora il sistema operativo più installato sugli sparuti computer dei cubani, computer che Cuba finora ha acquistato da terzi, Messico, Cina e Panama, precaricati di sistemi operativi targati Microsoft. Ma Cuba ora ha deciso di seguire le orme del Venezuela, del Brasile, della Norvegia: proselita di Richard Stallman, che alla conferenza a L’Avana ha entusiasmato anziani impettiti nelle divise e giovani informatici, migrerà verso il software libero.

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