«Sottodiciotto», sguardo sulle inquietudini adolescenziali

Pubblicato su il manifesto venerdì 13 dicembre 2002

Assegnati i premi della terza edizione del film festival torinese. Fuori concorso, inediti film francesi dell’ultima stagione

Bambini delle scuole infantili che si cimentano con l’animazione(Cuore1, di una scuola genovese) oppure fiction: funerari come Habeas mortem del torinese Alessandro Rota, vincitore della Targa città di Torino con un’opera che ha conteso il primo premio del concorso Under 18 alla romana – e più documentaristica – Nina Baratta (si era infilata con la videocamera in classe, decidendo di fare dei compagni i protagonisti di 10 giugno 2001, il film vincitore qui a Torino).

Sono alcuni dei premi assegnati alla terza edizione di «Sottodiciotto», il filmfestival torinese dedicato ai ragazzi che ha presentato quasi 150 opere di studenti provenienti da tutta l’Italia. Inquietudini, temi ecologici, integrazione razziale, commedie e poesia: lo sguardo dei teen agers si posa sulla realtà e la rimanda indietro facendocela leggere in maniera inedita e spontanea. Inquietudine giovanile, quella che attraversa il cinema degli adulti che parlano di giovani: tra i film presentati nelle sezioni fuori concorso, alcuni dei più bei film francesi delle ultimissime stagioni, inediti in Italia. Samia di Philippe Faucon (2000), racconta di una adolescente algerina che vive a Marsiglia. Famiglia tradizionale, religiosa. Fratello maggiore che si fa custode della morale delle sorelle. Ragazze che vestono come tutte le ragazze francesi della loro età. Vorrebbero un po’ di libertà cui intuiscono di poter aver diritto, ma che gli viene negata. Un pomeriggio al mare e quando si torna a casa si può finire dal ginecologo per confermare o smentire la verginità. Sempre del 2000, Les Filles ne savent pas nager di Anne-Sophie Birot racconta il rapporto tra due amiche che vivono lontane ma trascorrono insieme le vacanze in Bretagna. Le tragedie passano loro accanto quasi con banalità. Una delle due uccide il padre dell’altra, senza sussulti, né emozioni. La figlia piange per un padre con cui non ha mai dialogato. L’involontaria assassina resta indifferente. La banalità del male. Cerca invece un po’ di amore la quindicenne Solange, protagonista di Les autres filles di Caroline Vignal. Apprendista in una scuola per parrucchieri, Solange vive in famiglia e non ha la vita facile. I genitori sono in crisi, sua madre ancora molto giovane, vorrebbe evadere e ritrovare l’adolescenza che si intuisce perduta. Solange si trova inadeguata in compagnia delle amiche, tutte più scafate di lei.

Sono alcuni dei premi assegnati alla terza edizione di «Sottodiciotto», il filmfestival torinese dedicato ai ragazzi che ha presentato quasi 150 opere di studenti provenienti da tutta l’Italia. Inquietudini, temi ecologici, integrazione razziale, commedie e poesia: lo sguardo dei teen agers si posa sulla realtà e la rimanda indietro facendocela leggere in maniera inedita e spontanea. Inquietudine giovanile, quella che attraversa il cinema degli adulti che parlano di giovani: tra i film presentati nelle sezioni fuori concorso, alcuni dei più bei film francesi delle ultimissime stagioni, inediti in Italia. Samia di Philippe Faucon (2000), racconta di una adolescente algerina che vive a Marsiglia. Famiglia tradizionale, religiosa. Fratello maggiore che si fa custode della morale delle sorelle. Ragazze che vestono come tutte le ragazze francesi della loro età. Vorrebbero un po’ di libertà cui intuiscono di poter aver diritto, ma che gli viene negata. Un pomeriggio al mare e quando si torna a casa si può finire dal ginecologo per confermare o smentire la verginità. Sempre del 2000, Les Filles ne savent pas nager di Anne-Sophie Birot racconta il rapporto tra due amiche che vivono lontane ma trascorrono insieme le vacanze in Bretagna. Le tragedie passano loro accanto quasi con banalità. Una delle due uccide il padre dell’altra, senza sussulti, né emozioni. La figlia piange per un padre con cui non ha mai dialogato. L’involontaria assassina resta indifferente. La banalità del male. Cerca invece un po’ di amore la quindicenne Solange, protagonista di Les autres filles di Caroline Vignal. Apprendista in una scuola per parrucchieri, Solange vive in famiglia e non ha la vita facile. I genitori sono in crisi, sua madre ancora molto giovane, vorrebbe evadere e ritrovare l’adolescenza che si intuisce perduta. Solange si trova inadeguata in compagnia delle amiche, tutte più scafate di lei.

LOREDANA LECONTE

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