Valutare le fonti di informazione in Internet

La Rete abbonda di documenti interessanti ma anche di bufale, o hoax, e di leggende metropolitane. Come per il gioco delle tre carte, c’è sempre qualcuno che cade ancora nella trappole dell’erede di qualche leader africano che chiede alcune migliaia…

Web of deception. Misinformation on the Internet.
Titolo “Web of deception. Misinformation on the Internet.”
Autori Anne P. Mintz et al.
Editore Information today
Pagine 275
Anno 2002
Prezzo 24,95 $


Metodi e fonti per la valutazione sistematica dei documenti
Titolo “Metodi e fonti per la valutazione sistematica dei documenti”
Autori Kenneth Whittaker
Editore Vecchiarelli
Pagine 120
Anno 2002
Prezzo 13,00 €


La Rete abbonda di documenti interessanti ma anche di bufale, o hoax, e di leggende metropolitane. Come per il gioco delle tre carte, c’è sempre qualcuno che cade ancora nella trappole dell’erede di qualche leader africano che chiede alcune migliaia di dollari per recuperare un’eredità milionaria, o degli inviti a cancellare come un virus l’innocuo file jdbgmgr.exe.
Per i finti virus e per le bufale, spesso è sufficiente una ricerca su Google o una visita ai siti specializzati di Symantec o di Mcafee, oppure del più divertente Hoax busters.

In molti casi occorre però eseguire un’attenta valutazione dei documenti trovati, seguendo una pratica che è esercitata normalmente nei confronti di libri, periodici e altre pubblicazioni cartacee, in particolare da parte dei bibliotecari, e che di recente è stata adattata anche alle pagine Web.
Fra gli aspetti da tenere sempre presenti valutando qualsiasi documento sono fondamentali l’indicazione dei responsabili (autori, collaboratori, editore, comitato scientifico, e via dicendo) e della data di pubblicazione. Le informazioni contenute nel documento devono essere accurate e ordinate mediante titoli e indici ben organizzati; è importante anche la presenza di riferimenti bibliografici corretti e l’indicazione delle fonti originarie da cui provengono le informazioni e i dati.
Si può quindi controllare l’esistenza di recensioni positive e l’inclusione dell’opera in bibliografie. Nel caso del Web, si analizzano il numero e l’autorevolezza dei link alla risorsa esaminata provenienti da altri siti, sfruttando per esempio il comando “link:” su Google, disponibile nella pagina di “ricerca avanzata”. Sempre per i i siti Web, è fondamentale la presenza in ogni pagina di un collegamento ben visibile alla home page del sito stesso, per orientare i navigatori arrivati sulla pagina direttamente, indirizzati da un motore di ricerca.
Sono essenziali la velocità di accesso alla risorsa, che non deve essere compromessa da immagini e animazioni pesanti e a solo scopo decorativo, e la stabilità del collegamento e degli indirizzi; questi ultimi devono essere brevi e semplici, facili da digitare e con un nome chiaro e intuitivo.

Sono molto importanti anche l’accessibilità, cioè la facile fruibilità della risorsa con qualsiasi tipo di hardware e di software o con i cosiddetti strumenti “assistivi” utilizzati per la disabilità, e l’usabilità, cioè la creazione di una struttura che permetta all’utente di navigare con facilità e senza perdersi.

Le regole che si seguono per la valutazione dei documenti cartacei, da cui si può partire per valutare quelli digitali, sono raccolte nel manuale Metodi e fonti per la valutazione sistematica dei documenti, di recente disponibile anche in italiano.

Per le risorse on line, dei punti di riferimento interessanti sono Valutare Internet di Elena Boretti e, per le sole fonti di tipo biomedico, Valutare la qualità dell’informazione biomedica su Internet, di Paolo Gardois.

Sul terreno delicato dei siti Web che trattano di medicina e di salute, un’organizzazione non profit svizzera, la “Health on the net foundation” ha redatto dei principi etici da seguire, purtroppo non ancora ampiamente adottati.

Per l’accessibilità, mai propagandata abbastanza, ci si può documentare sui siti del Wai (Web accessibility iniziative) e del corrispondente gruppo italiano Wai-It. Altre informazioni interessanti, con consigli, la normativa e link sull’accessibilità, si trovano su una sezione delle pagine della Presidenza del Consiglio.

In Web of deception, infine, undici autori, tra docenti di linguistica, esperti di knowledge management e bibliotecari, spiegano che cosa nelle informazioni trovate on line, può essere falso. Il manuale è rigoroso ma non eccessivamente tecnico e può interessare soprattutto i professionisti dell’informazione, anche se questo tipo di conoscenza avrebbe bisogno di una maggiore diffusione.

(Fabio Metitieri)