L’articolo, su Punto Informatico è di 20 giorni fa, ma affronta un tema attualissimo: “Il business di Internet, e il successo di un sito, dipendono in maniera diretta dal numero dei visitatori che transitano nelle pagine. […] Alla base della catena: Google. Il motore di ricerca per eccellenza. Indiscusso re del mercato. […] Se la vostra pagina web non ha un ranking, disperate pure, siete fuori dal giro.”


L’articolo si concentra sul problema economico ma Google sta modificando anche l’approccio alle informazioni: ho già visto studenti che, pur avendo il libro sul banco preferiscono, cercare quello che gli serve da Google e ragazzi che, collegati ad internet, diventano capaci di trovare qualsiasi soluzione a problemi di tipo tecnico e non solo…

Google non sta diventanto soltanto il neuroconnettore di tutte le informazioni condivise su internet; ma, con i suoi complicati meccanismi di Ranking, fa anche da filtro decidendo in maniera automatica chi ha diritto di parola: “Se siete indicizzati, comincia la vostra scalata alla vetta. Tutto influenza, tutto conta. Dalla url, che non deve contenere caratteri o formule strane, al titolo delle pagine web. Da quanti e quali siti siete linkati è fondamentale. Sono come le raccomandazioni, più se ne hanno, e magari da pezzi grossi, e più si conta. ”

Sicuramente nell’era di Google dobbiamo dare molta più importanza alle abilità di ricerca e discernimento piuttosto che alle capacità nozionistiche.

Se veramente stiamo entrando nella “Google Age”, la scuola è pronta?
Dario Zucchini

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