L´appello è sparito, ci pensa il badge

Pubblicato su “La Stampa – ed. Torino” il 30 aprile 2002

Dove studenti e professori già convivono con l´elettronica

Il registro elettronico che gli studenti in entrata timbrano con l´apposito «badge» – consentendo di aggiornare il quadro delle presenze e delle assenze -, è realtà quotidiana. Così come è ormai pratica ordinaria per i professori accedere alle circolari ministeriali attraverso il sito Internet dell´Istituto e, nel caso, dirottarle sul «pc» di casa.

Il nuovo obiettivo consiste semmai nel dotare da settembre ogni aula di un computer: il tassello mancante di una rete già impostata. All´«Itis Pininfarina» – l´Istituto tecnico-industriale con sede a Moncalieri specializzato in Elettronica, Meccanica, Fisica ambientale (e dal prossimo anno in Informatica) -, gli investimenti nelle nuove tecnologie rappresentano più di un´occasione, traducendosi in una scuola dentro la scuola. Dove una finisce per completare l´altra, sposando gli aspetti tradizionali presenti nel «dna» di ogni struttura scolastica con una serie di migliorie di cui i 1.400 studenti e i 780 docenti hanno imparato a servirsi ogni giorno: gli uni per insegnare, gli altri – divisi in corsi diurni e serali – per accorciare le distanze con il mondo del lavoro affamato di periti. «Specie quelli meccanici – spiega Antonino Moro, il preside -. Il livello di assorbimento è alto. Le aziende del settore, in particolare quelle meccaniche, cercano continuamente personale qualificato. Chi raggiunge il diploma ha la garanzia di trovare un buon impiego». Di raggiungere il posto dribblando l´Informatica, manco a parlarne. «Per riversare su video i progetti abbozzati su carta ci serviamo di programmi specifici non in commercio perchè troppo costosi e comunque non installabili su qualunque computer», spiega Luca Parasiliti, studente nella quinta C Meccanica. «Programmi per disegno meccanico – gli fa eco Antonio Minischetti, compagno di classe – indispensabili per fare pratica o lavorare a progetti definiti». L´ultimo esempio è quello di «Noemi», il progetto di realizzazione di un´auto elettrica sostenuto da fondi ministeriali al quale gli allievi del «Pininfarina» stanno lavorando «in team» con altri sei istituti piemontesi. Sfida impegnativa, l´ideazione di una vettura elettrica perfettamente operativa a fronte di costi ridotti, impensabile senza la disponibilità di strumenti sofisticati. «Più o meno gli stessi impiegati presso le aziende del settore dove i nostri studenti si recano saltuariamente per ottenere suggerimenti – interviene il vicepreside Giuseppe Calliera -.

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