Il decalogo anticellulari spegne i laboratori?

Sul sito del MPI è stato pubblicato il decalogo “Uso dei cellulari a scuola e sanzioni disciplinari” che vieta quello che era già  vietato (l’uso dei cellulari in classe) e ribadisce l’importanza dei “regolamenti di istituto in modo tale da garantire, con rigore ed in maniera efficace, il rispetto delle regole, della cultura della legalità  e della convivenza civile”.
Bene! Peccato che, nel documento allegato, il termine “telefoni cellulari” venga affiancato da non meglio specificati “altri dispositivi elettronici” con l’assenza di indicazioni utili sul corretto uso didattico di questi dispositivi…Perchè anche una calcolatrice, un computer, un videoproiettore, una telecamera, un palmare, un robot, e tantissimi altri oggetti di sicura valenza didattica sono “dispositivi elettronici”!!!

Peccato perchè, oltre alla svista dei dispositivi elettronici, non ci sono indicazioni, riconoscimenti, stimoli e incoraggiamenti all’utilizzo proficuo degli strumenti “digitali” che accompagnano i ragazzi a scuola.
Eppure utilizzare bene questi strumenti non è soltanto possibile ma già  accade da tempo, tanto che in rete non troviamo solo i bulli ma anche, e soprattutto:

  1. Cartoni animati realizzati dagli studenti con bollino di qualità  INDIRE
  2. Videoblog e Podcasting con il patrocinio dello stesso MPI
  3. Web Radio delle scuole
  4. Documentari dove gli studenti si cimentano in realizzazioni artistiche, esperimenti scientifici, viaggi di istruzione, ecc…
  5. Cortometraggi di qualità  “girati” anche con i telefonini
  6. Lezioni, documenti e materiali di studio scaricabili su iPod, telefonini e Playstation Portatili

Ebbene di queste cose che ne sarà ? vietiamo tutto? spegniamo tutto?
Gli strumenti digitali non sono di per sè cattivi, demonizzarli e vietarli non risolve certamente il problema. Più utile è, forse, provare a proporre ed incentivare usi positivi degli stessi e questo è esattamente quello che Dschola TV intende fare.

Sintonizzatevi su www.dschola.it e guardate che cosa sono capaci di fare i nostri studenti e le nostre scuole!!!

8 commenti a “Il decalogo anticellulari spegne i laboratori?”
  1. Non prendiamoci in giro! Io insegno informatica a scuola e utilizzo tantissimo i laboratori, ma vedo benissimo quando il computer non viene utilizzato a dovere. Posso riprendere i ragazzi e costringerli a lavorare come si deve. Ma quando sono in classe e il ragazzo viene distratto dallo schermo del suo cellulare che vibra o si colora o… beh, quello è proprio fastidioso. Sono contenta che venga ribadito il concetto che il cellulare non si deve usare in classe e non credo che questo pregiudichi l’utilizzo regolare degli strumenti elettronici.

  2. Oggi in classe ho ritirato ad uno studente (secondo anno delle superiori) un game-boy con cui giocava. La classe è insorta perchè non essendo un cellulare non avevo alcun diritto di ritirarlo.

  3. Penso che qualsiasi decalogo ,nuovo o già  esistente, sia accettabile purchè sia utilizzato col buon senso,nel rispetto delle regole e delle persone.

  4. Concordo con quanto letto, anche se naturalmento non credo che verranno proibiti gli strumenti digitali diadttici. Il problema è solo che spesso al ministero non sono attenti a tutte le implicazioni di ciò che scrivono.
    Volevo comunque sottilineare che i telefonini sono davvero un problema in classe, io ho scoperto un ragazzo che si era scritto sul telefonino un testo sul poema epico, oggetto in quel momento di una verifica
    Patrizia

  5. è chiaro che i cellulari sono un problema. è però altrettanto chiaro che c’è un problema nell’espressione usata dai “saggi” della commissione ministeriale, che non hanno saputo far di meglio che prendere a prestito (a sproposito) l’espressione usata sugli aerei. in che mani siamo!
    Marco

  6. I problemi complessi vengono affrontati in modo semplicistico.
    Gli studenti usano il cellulare come estensione delle loro relazioni sociali, come lo usano anche quelli più vecchi.
    Basta guardare in giro e si vedono migliaia di persone che telefonano con i cellulari.
    Questo forse non è chiaro al Ministero che di fronte a un problema nuovo ha dato una risposta semplicistica, reprimendo.
    Non voglio dire che non sia fastidioso vedere i ragazzi, durante le lezioni, che “accarezzano” il loro cellulare, ma bisogna distinguere tra un uso corretto e necessario e un uso patologico.
    Stesso problema esiste con i lettori mp3, anche in questo caso si tratta di analizzare perchè l’allievo ha bisogno di sentire sempre la musica.
    Diciamo che spesso i ragazzi socializzano in quanto ascoltano la musica in due, si dividono gli auricolari, si scambiano le canzoni.
    Quindi si tratterebbe di invogliare i ragazzi di sapere usare le tecnologia e spesso la usano meglio di noi docenti.
    Nel mio istituto gli studenti utilizzano questi strumenti, es. il cellulare, per fotografare le esperienze di laboratorio e inserire le immagini nelle relazioni.
    Usano i lettori mp3 per conservare le loro relazioni.
    E’ vero scattano anche foto dei loro compagni e le mettono in rete, ma questo fa parte dell’aspetto ludico della loro età  e meno male che si divertono.

  7. Il buon senso è l’arma migliore. Se uno strumento elettronico viene usato per imparare qualcosa allora bene, ma se si usa per distrarsi durante la lezione, no! Il PC è un fondamentale strumento didattico, ma passarci le ore sopra a giocarchi è una perdita di tempo. Realizziamo anche che i ragazzi sanno piu cose di noi sulla tecnologia, anche questo è un problema…

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