Approvato il Piano per l’Innovazione, la Crescita e l’Occupazione (PICO)

Il Consiglio dei Ministri, nella seduta del 14 ottobre 2005, ha approvato, su proposta del Ministro per le Politiche Comunitarie Giorgio La Malfa, il Piano per l’Innovazione, la Crescita e l’Occupazione (PICO), ossia il piano italiano per l’attuazione del rilancio della Strategia di Lisbona.

 

L’Italia è così riuscita a rispettare la scadenza fissata per il 15 ottobre dal Consiglio europeo. Il PICO nasce, infatti, da una precisa richiesta del Consiglio, che nella seduta del 22-23 marzo 2005, constatando i notevoli ritardi nei risultati ad oggi raggiunti, e sentendo come indispensabile un rinnovamento della Strategia di Lisbona, ha chiesto a tutti gli Stati Membri di presentare un piano nazionale, su base triennale, per la crescita economica e l’occupazione, avendo individuato in questi due interventi gli obiettivi strategici del rilancio europeo



L’Italia nella redazione del suo piano nazionale ha raggruppato le 24 linee guida indicate dal Consiglio europeo del 16-17 giugno in 5 obiettivi prioritari:

1.  ampliare l’area di libera scelta dei cittadini e delle imprese (Linee guida 3, 10, 12, 13, 14, 15, 21, 22);

2.  incentivare la ricerca scientifica e l’innovazione tecnologica (Linee guida 7, 8);

3.  rafforzare l’istruzione e la formazione del capitale umano, nonché accrescere l’estensione dei relativi benefici alla popolazione, con particolare riferimento ai giovani(Linee guida 9, 18, 19, 20, 23, 24);

4.  adeguare le infrastrutture materiali e immateriali (Linee guida 16);

5.  tutelare l’ambiente (Linee guida 11).

 

Per il raggiungimento di tali obiettivi il piano prevede sia interventi normativi di carattere generale, sia progetti specifici di investimento.

1. Ampliamento dell’area di libera scelta dei cittadini e delle imprese

Per garantire questa prima priorità sono state individuate tre categorie di intervento:

1.  Allargamento del mercato competitivo

2.  Miglioramento della legislazione
In quest’ambito rientra l’approvazione del Codice dell’Amministrazione digitale e l’attuazione del Sistema pubblico di connettività per miglioramento delle prestazioni della Pubblica Amministrazione ed un contenimento dei loro costi.

3.  Rafforzamento della base competitiva
Da attuare anche attraverso:

o   la riforma del sistema degli incentivi (L. 80/05), con il passaggio dalla contribuzione in conto capitale a fondo perduto a un sistema imperniato sull’assunzione di rischio da parte delle banche;

o   l’istituzione di un Fondo per il rilancio delle imprese per promuovere nuovi investimenti e nel favorire il commercio elettronico nel tessile, nell’abbigliamento e nelle calzature;

o   nel razionalizzare, coordinare e aggiornare gli strumenti relativi al mercato del venture capital.

Affianco a questi interventi risultano prioritari progetti come la creazione di distretti digitali nel Mezzogiorno per il tessile e per l’agro-alimentare e il progetto ICT per l’eccellenza dei territori, che si articola in 10 piani regionali per rendere il tessuto produttivo locale competitivo a livello internazionale.

 

2. Incentivazione della ricerca scientifica e dell’innovazione tecnologica

Per il raggiungimento di questo obiettivo, i provvedimenti aventi validità generale recepiti dal Piano consistono:

1.  nel riordinare il sistema di ricerca nazionale;

2.  nella concessione di incentivi alla spesa in ricerca e sviluppo ;

3.  nel favorire l’innovazione e il trasferimento tecnologico anche attraverso:

o   il rifinanziamento e la razionalizzazione del Fondo per l’Innovazione Tecnologica e la costituzione di un Fondo per la partecipazione al capitale di rischio delle imprese high-tech ;

o   il rifinanziamento e razionalizzazione del Fondo per l’Innovazione Tecnologica e la costituzione di un Fondo per la partecipazione al capitale di rischio delle imprese high-tech.

 

3. Rafforzamento dell’istruzione e della formazione del capitale umano e una sua più ampia estensione dei benefici alla popolazione, con particolare riferimento ai giovani

La riforma del sistema dell’istruzione e della formazione, e la riforma degli ordinamenti universitari sono gli strumenti principali individuati per una maggiore valorizzazione del capitale umano.

Il piano inoltre prevede:

·    di migliorare la qualità della formazione dei docenti, attraverso programmi di aggiornamento riguardanti le nuove tecnologie, le innovazioni organizzative, le lingue straniere e la stipula di convenzioni per l’acquisto di Pc;

·    di introdurre metodi di didattica innovativa nella scuola e nell’università, con contenuti digitali e piattaforme tecnologiche (progetto E-Inclusion );

·    di migliorare la didattica in presenza di disabilità , favorendo l’accesso agli strumenti informatici (L. 4/04);

·    di potenziare il diritto allo studio anche attraverso l’introduzione dell’e-learning negli istituti penali minori;

·    di ridurre il digital divide attraverso la realizzazione di un piano di alfabetizzazione informatica tramite i media e di un piano di formazione per l’uso della rete Internet nelle regioni meridionali.

 

4. Adeguamento delle infrastrutture materiali e immateriali

In questo caso abbiamo due tipi di interventi:

1.  infrastrutture materiali e immateriali con impatto di sistema, come ad esempio:

o   misure volte al potenziamento quantitativo e qualitativo delle dotazioni informatiche nelle scuole e nelle famiglie(incentivi alle famiglie meno abbienti e ai giovani per l’acquisto di Pc e per l’acquisto di software formativi; incentivi per promuovere l’acquisto di nuove tecnologie di comunicazione digitale):

o   la creazione di una rete educational per la larga banda nelle scuole, che fornirà un collegamento tecnologicamente adeguato sia per le attività didattiche che per quelle amministrative;

o   il progetto CIPE-Scuola, finalizzato ad adeguare la dotazione informatica nelle scuole del Mezzogiorno;

o   la realizzazione di infrastrutture per ridurre il digital divide (la concessione di bonus alle famiglie a favore della diffusione della banda larga; la creazione di centri di accesso pubblico a servizi digitali e di sistemi avanzati di connettività sociale);

o   lo sviluppo della firma digitale, della carta d’identità elettronica e della carta nazionale dei servizi.

2.  infrastrutture materiali e immateriali con impatto microeconomico o settoriale.
Rientrano in quest’ambito la realizzazione di piattaforme informatiche in settori strategici quali la sanità ( piattaforma finalizzata a standardizzare e condividere le informazioni sanitarie tra tutti i soggetti del Sistema Sanitario Nazionale) e il turismo (Progetto “Scegli Italia”)

5. Tutela dell’ambiente

In quest’ambito le misure adottate fanno riferimento, anche per quanto riguarda le misure di finanziamento, alla delibera CIPE sulla Strategia d’Azione Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile in Italia e all’approvazione del Piano nazionale per la riduzione delle emissioni dei gas serra.

 

 

 

Per maggiori informazioni

 

Sintesi del Piano sul sito del Ministero per le Politiche Comunitarie: http://politichecomunitarie.it/DefaultDesktop.aspx?page=147

 

Il PICO – Piano nazionale per l’Innovazione, la Crescita e l’Occupazione, testo integrale [.pdf 279Kb]: http://www.innovazione.gov.it/ita/normativa/allegati/PICO_051014.pdf

 

Piano comunitario per la crescita e l’occupazioni della Commissione Europea: http://europa.eu.int/growthandjobs/pdf/COM2005_330_it.pdf

 

Le 24 linee guida per il rilancio della Strategia di Lisbona: http://europa.eu.int/growthandjobs/pdf/integrated_guidelines_en.pdf

 

I documenti europei sulla strategia di Lisbona: http://europa.eu.int/growthandjobs/key/index_en.htm

 

Il Consiglio dei Ministri del 14 ottobre 2005: http://www.governo.it/Governo/ConsiglioMinistri/dettaglio.asp?d=26454