Eventi digitalmente estesi e ibridazioni a potenziale discriminatorio

Il 14 marzo mi sono messo in modalità pippone in questo evento:

Il 18 marzo ho ricevuto le indicazione sull’accesso alla registrazione.

Ho dato in pasto l’indirizzo del video a NotebookLM.

In meno di un’ora ho confezionato il fascicolo incorporato, ridondante e con qualche svarione, ma sostanzialmente fedele al suddetto pippone e utile per riprendere alcuni concetti.

Di nuovo con NotebookLM ho prodotto un podcast di commento all’evento, che ho sottotitolato con CapCut:

Lo stesso. giorno ho scoperto che il mio smartphone, oltre a permettermi di trafficare con le sue app su grande schermo con tastiera e mouse del PC, grazie al modulo di Windows 11 per il collegamento al telefono o a software con funzionalità analoghe, è in grado di “trasformarsi” in un vero e proprio computer da tavolo, grazie a una specificità della propria architettura:

Questo fatto, non solo richiede una ridefinizione della “tassonomia” faticosamente generata anni orsono – che riporto -, ma deve essere un ulteriore campanello d’allarme.

Possedere e saper/voler utilizzare le risorse di supporto all’attività culturale, software e hardware, citate in questo articolo dipende infatti al momento da scelte individuali di investimento di tempo e di impegno. Ma anche – se non soprattutto – dalla disponibilità di risorse economiche.

Si configura, insomma, la figura del consumatore di conoscenza premium.

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