Tecnosauri: Il laboratorio con terminal server

Terminal Server

Oggi facciamo il punto su una tecnologia obsoleta che da 15 anni prova a diffondersi ma che non ha mai visto un vero successo: La realizzazione di un laboratorio con un server principale basato su LTSP (Linux  Terminal Server Project) o su Windows (Multipoint Server) e le postazioni di lavoro basate su ThinClient o vecchi PC declassati a semplice terminale.

Si tratta di una soluzione che ha avuto una certa utilità fino a circa 10 anni fa. In quel periodo anche noi come Dschola abbiamo fatto parecchie realizzazioni di questo tipo con LTSP. Ma ora l’evoluzione tecnologica è stata tale da rendere questa soluzione non soltanto obsoleta, ma anche decisamente insostenibile dal punto di vista energetico. Vediamo i motivi.

Una volta si spendevano 1500 euro per un solo PC con funzioni di server e si risparmiava almeno 10 volte tanto sull’aggiornamento dell’intero laboratorio. Le prestazioni video e multimediali erano davvero modeste ma adeguate ai computer dell’epoca (processori 100Mhz, 65MbRam, video 800×600).

Oggi è tutto diverso: con meno di 50 euro posso acquistare un PC su scheda come Raspberry sul quale gira autonomamente Linux, con 100 euro trovo dei PC-Stick con 2GB di RAM con Linux, Android o Windows 10, con 200 euro si acquistano dei Net-Top super performanti che nulla hanno da invidiare a un classico PC desktop in termini di prestazioni video e multimediali.

In pratica con il solo prezzo del server, oggi, posso acquistare 30 RaspBerry2 oppure 15 PC-Stick; mentre con il prezzo di due server faccio un laboratorio super performante con 15 Net-Top. I vantaggi sono numerosi: la potenza di calcolo è indipendente su ogni postazione, si possono vedere agevolmente video in full HD (con i terminali si fa fatica perfino a vedere i video di youtube), non servono competenze specifiche quindi non servono volontari o consulenti esterni per gestire il server.

Ma i vantaggi non finiscono qui perché il conto sulla bolletta è decisamente più economico: 20 PC Desktop tradizionali consumano tutti insieme circa 4KW di energia elettrica, 20 Net-Top solo 100 Watt! In pratica un solo server consuma tre volte tanto quanto un intero laboratorio realizzato con questi nuovi mini PC!

E se volessimo abbandonare del tutto le postazioni fisse per passare ai tablet i vantaggi economici ed energetici sarebbero di nuovo gli stessi. Con il costo di una operazione Server-Terminal possiamo sicuramente comperare una decina di tablet.

Purtroppo nelle scuole pubbliche la bolletta elettrica non è pagata direttamente dalla scuola ma dal proprietario dei locali, questo comporta una assenza di coordinamento sulle tematiche energetiche e di aggiornamento delle dotazioni tecnologiche.

Un comune o una Città Metropolitana “illuminata” potrebbe però valutare questo aspetto e sarebbe in grado di realizzare interi nuovi laboratori fissi o mobili  completamente a costo zero. Ogni laboratorio rimodernato con PC a basso consumo o tablet potrebbe avere una bolletta più leggera di 600 euro/anno, un comune con 10 plessi scolastici (quindi 10 laboratori) risparmierebbe 6000 euro/anno e questo risparmio potrebbe essere reinvestito in nuova tecnologia fresca e sostenibile da reintrodurre annualmente nelle scuole.

Purtroppo non tutti hanno una visione green sul problema dell’obsolescenza dei laboratori delle scuole e ancora oggi ci sono proposte, talvolta promosse dai comuni stessi o dalle aziende, di recuperare PC dismessi per re-introdurli nelle scuole.

Sia chiaro che, oggi come mai, questi progetti di recupero e riuso non hanno più nulla di ecologico e di sostenibile, le scuole non sono una discarica del grigio e i vecchi PC hanno un costo ambientale che oggi è più che mai insostenibile.

5 commenti a “Tecnosauri: Il laboratorio con terminal server”
  1. Le affermazioni così drastiche dell’articolo mi suggeriscono alcune considerazioni.
    C’è differenza di consumi energetici fra un laboratorio server e client con vecchi pc o con più recenti thin client a ridotto consumo energetico. Sono d’accordo che la scuola non è il deposito delle vecchie ferraglie. Altro è saper valutare quel che si acquista di nuovo, anche in termini di consumo energetico
    Tecnicamente è corretto chiamare pc quello montato su Raspberry, ma bisognerebbe anche valutare quello che si può fare con un device di quel genere, sicuramente molto divertente, ma forse non adatto a tutti i tipi di utenza.
    Un laboratorio Ltsp, una volta realizzato, funziona per anni anche senza bisogno di interventi di tecnici o di volontari. Il problema è di conoscenza e di competenza. Se l’acquisto iniziale è fatto con lungimiranza, si può aggiornare sistema operativo e applicativi e ammortizzarne i costi in dieci anni. Proviamo un confronto: dopo quanto tempo un tablet di fascia bassa è considerato obsoleto? o non funziona più?
    Sono d’accordo che alcune scelte debbano essere riviste in termini di risparmio energetico; credo però che si debba anche valutare che cosa si può fare con un pc, un tablet e uno smartphone. Un laboratorio è gestito dalla scuola per quanto riguarda hardware e software. Minipc, tablet e smartphone sono completamente in carico agli alunni e quindi alle loro famiglie, ricarica della batteria compresa.
    Si può ritenere che ormai ogni ragazzo abbia uno smartphone che può essere usato per apprendere; ma uno smartphone è sufficiente per le attività di apprendimento? Talvolta l’entusiasmo di alcuni insegnanti per qualche tecnologia o per qualche uso specifico di un’apparecchiatura, fa sembrare che quello sia il meglio per l’apprendimento. Talvolta si è trattato solo di bolle con risvolti commerciali e di consumismo per niente secondari.
    Mi sembra che un approccio integrato, device personale e una struttura flessibile gestita oculatamente dalla scuola, sia più rispondente alle necessità di tutti, anche per quelle famiglie che per possibilità economiche e cultura tecnologica sono ancora lontani da certi standard.

    1. L’approccio sarà sempre più integrato anche in virtù del BYOD che è una azione specifica del PNSD
      La riflessione proposta dall’articolo, evidentemente drastica, è però riservata alle dotazioni di una scuola i telefoni dei ragazzi non sono rilevanti.
      Vale la pena spendere 1000 euro per un server LTSP o è meglio acquistare direttamente 10 pc stick o 20 raspberry allo stesso prezzo?
      Il prezzo è lo stesso, le prestazioni con il Raspberry sono uguali, con i PC stick addirittura superiori (video in full hd da internet) e i consumi una frazione.
      Potremmo perfino proporre al comune che paga la bolletta un aggiornamento di questo tipo perché se lo ripaga in poco tempo dalla bolletta.
      Mentre con il terminale ci rimangono solo le prestazioni video modeste e gli elevati consumi.

      Da pensare bene, calcolatrice alla mano…

  2. Ha ragione: da pensare bene.
    Calcolatrice alla mano si potrebbe vedere, per esempio, dopo quattro anni, quanti dei netbook, tablet e notebook acquistati per le classi 2.0 sono ancora utilizzati, per farne che cosa (registro elettronico?) e quanto è costato il loro mantenimento (se lo si è fatto) nelle scuole del primo ciclo che non hanno personale tecnico.
    Credo che soluzioni proprio semplici non ci siano. Forse bisogna davvero andare decisamente verso il BYOD, magari con un contributo alle famiglie, un’alternativa all’acquisto dei libri di testo o qualcosa del genere. Mentre la scuola si attrezza di connessioni adatte (sicurezza, campus, clouding, piatatforme e-learning, ecc.) e qualche attrezzatura di base.

    1. Mah i tablet come i PC non hanno una data di scadenza, è la loro gestione che li può distruggere o farli finire nell’armadio.
      Ci sono oggi in giro nelle scuole dei netbook classmate del 2008 che abbiamo preparato noi con Magic Desktop che funzionano bene ancora adesso senza mai avergli fatto manutenzione!!! Tutto dipende da cosa gli installi.

      Ma l’oggetto della nostra riflessione sono le postazioni fisse e non i portatili, allora ti posso dire con certezza che anche un raspberry o un Radxa Rock o un PC Stick, possono fare bene il loro lavoro sicuramente per più di 10 anni come postazione fissa. Consumano meno, non hanno ventole, non aspirano polvere e scaldano poco quindi il loro funzionamento sul lungo termine è per forza superiore a qualsiasi PC con cassone da 300w

      Laboratorio con 10 pc stick o micro PC:
      5 Watt x 10 postazioni x 4 ore al giorno x 200 giorni di scuola = 40 Kilowattora all’anno (una lampadina accesa!)

      Solo il Server Terminal:
      300 Watt x 1 server x 4 ore al giorno x 200 giorni di scuola = 240 Kilowattora all’anno

      Eventuali 10 postazioni obsolete collegate al server terminal
      200 Watt x 10 pc x 4 ore al giorno x 200 giorni di scuola = 1600 Kilowattora all’anno (un disastro energetico!)

      Ora calcoliamo i costi della bolletta? anche solo per 5 anni?

  3. […] Buttata lì sembre una idea fantastica: investo solo sul server, spendo poco per i terminali, ogni utente ha un suo ambiente di lavoro che lo segue su qualsiasi terminale e posso aggiornare e scalare le prestazioni all’infinito lavorando solo su server e virtualizzazione. Nella scuola al posto del thin client vengono messi, per ragioni di ulteriore risparmio, dei vecchi rottami di PC ottenendo lo stesso risultato tecnico. Si tratta di una soluzione che aveva un senso in passato e che oggi è decisamente sconveniente, ne abbiamo già parlato in questo articolo: www.associazionedschola.it/blog/tecnosauri-il-laboratorio-con-terminal-server […]

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