Regione Piemonte: approvati i criteri per l’offerta formativa 2010-2011

(ASCA) – Torino, 23 set – Il Tavolo interistituzionale convocato questo pomeriggio dall’ assessore all’Istruzione della regione Piemonte Gianna Pentenero e costituito dagli assessori provinciali all’Istruzione, Anci, Uncem, Asapi, Anpi, Anci e sindacati scuola, ha approvato il documento che definisce i criteri per l’organica revisione del piano di dimensionamento scolastico per l’anno 2010-2011.

La definizione di criteri per la programmazione della rete scolastica e dell’offerta formativa integrata si rendono quanto mai necessari sia in vista di un possibile trasferimento delle competenze alle Regioni della gestione dell’istruzione sia per attutire gli effetti dei tagli agli organici del personale docente e ausiliario, secondo le previsioni pluriennali del Piano Programmatico del ministero, che prevedono per l’anno scolastico 2010/11 e per quello successivo una riduzione dell’organico almeno pari a quella prevista per l’anno scolastico 2009/10. 

Tale documento sara’ approvato dalla Giunta regionale nei prossimi giorni e successivamente portato in consiglio per l’approvazione finale entro il 31 dicembre 2009.

In particolare, il piano prevede: Per le scuole dell’infanzia e primo ciclo. Il processo di riorganizzazione del mondo della scuola, finalizzato alla razionalizzazione e al contenimento della spesa, rischia di incidere profondamente sull’assetto organizzativo delle istituzioni scolastiche che per acquisire e mantenere l’autonomia, dovranno avere una popolazione scolastica tra 500 e 900. Per le istituzioni scolastiche situate nei comuni montani, nelle aree geografiche caratterizzate da situazione di marginalita’ il numero minimo di 500 alunni potra’ essere ridotto a 300. I plessi di scuola dell’infanzia dovranno essere costituiti da almeno 20 bambini; i plessi di scuola primaria da almeno 35.

Diversi sono invece i parametri per le scuole situate nei comuni montani e nelle aree geografiche ad alta marginalita’: ai plessi di scuola dell’infanzia sara’ richiesta la presenza di almeno 10 bambini; per quelli della scuola primaria almeno 18 alunni.

I criteri istituzioni scolastiche del II ciclo. L’offerta formativa in questo caso sara’ programmata tenendo conto dei flussi di mobilita’, del sistema dei trasporti, del patrimonio edilizio e delle condizioni territoriali. Secondo i nuovi interventi le autonomie dovranno assumere una dimensione tendenzialmente non inferiore a 500 alunni e non superiore a 900. Il numero minimo di alunni potra’ essere ridotto a 300 in caso gli istituti siano situati in zone montane e nelle aree geografiche ad alta marginalita’.

L’unificazione degli istituti di II grado, si realizzera’, prioritariamente, tra istituti della medesima area.

Considerato il momento di transizione in atto, al fine di consentire la realizzazione di una completa programmazione di offerta formativa integrata di istruzione e formazione professionale, per l’anno scolastico 2010/11, non potra’ essere autorizzata ne’ l’attivazione negli istituti scolastici di indirizzi aggiuntivi rispetto all’anno scolastico precedete, ne’ la modifica di denominazione degli istituti. negli istituti di II grado, le scuole coordinate, le sezioni staccate, le sezioni annesse o aggregate, nonche’ gli indirizzi di studio e le specializzazioni funzionanti nella medesima sede scolastica, sono costituite con non meno di 15 alunni per ogni classe, con la previsione del funzionamento del corso intero.

”Si tratta di un documento equilibrato – sottolinea l’assessore all’Istruzione Gianna Pentenero – in cui abbiamo tentato di esprimere le esigenze di tutti i territori della nostra regione. Una competenza questa della Regione che rischia pero’ essere compromessa dall’attribuzione dei budget dell’organico, attualmente propria del Governo centrale che per l’anno scolastico 2009/10 non ha esercitato alcun confronto diretto con le Regioni. In sostanza per quanto il piano di dimensionamento scolastico tenti di tutelare la sopravvivenza della nostra scuola, dovra’ sempre fare i conti con i tagli agli organici disposti dal Ministero”.

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