LA FORMAZIONE NELLA NET-ECONOMY

L’Unione Industriali di Torino ha organizzato un incontro sul tema della formazione nella net-economy: rappresentanti delle imprese, dell’Università, del Politecnico e della Regione hanno espresso il loro punto di vista sul cosiddetto "skill sho

L’Unione Industriali di Torino ha organizzato un incontro sul tema della formazione nella net-economy: rappresentanti delle imprese, dell’Università, del Politecnico e della Regione hanno espresso il loro punto di vista sul cosiddetto "skill shortage". Grande assente, anche perché più volte citata, la scuola.

Dopo le presentazioni, il dott. Patini ha presentato lo studio Anasin – Federcomin sulle figure professionali nell’ICT, che è possibile consultare online al sito http://www.ict-job.it: il lavoro descrive tredici figure professionali, con la descrizione analitica delle competenze e una definizione orientativa delle unità didattiche.

Questo lavoro, pubblicato il 4 dicembre 2000, ha visto una preziosa collaborazione con il Ministero dell’Istruzione finalizzata alla programmazione della formazione nell’ICT che ha prodotto un ulteriore studio sulle 5 figure di riferimento per gli IFTS, studio reperibile sul sito già citato dove è presente una specifica sezione di help-desk per chi progetta questa tipologia di fondi. Vale qui la pena di sottolineare che quattro scuole Centro SAS (Cobianchi, Avogadro, Olivetti, Pinifarina) sono fra le scuole piemontesi che hanno avuto accesso ai finanziamenti IFTS.

Il dott. Bellavita ha fornito una serie di dati sulla situazione torinese, che ha visto in questi ultimi anni un notevole incremento della terziarizzazione e una riduzione del tasso di disoccupazione: è stato inoltre sottolineato come Torino sia la città italiana con la maggiore densità di aziende ICT.

Significativo il contributo del prof. Paolucci del Politecnico, coordinatore del Master in E-business organizzato dell’Ist. Superiore Mario Boella (http://ict.polito.it/e-business/didattica/) che ha focalizzato l’attenzione sui contenuti della formazione ICT che rischiano di essere costantemente in ritardo sull’evoluzione e sulla necessità di orientarsi ai prodotti, gli unici che possano garantire alle aziende una maggiore crescita del fatturato per addetto.

L’intervento della Regione Piemonte, nella persona del dott. Viano, ha risposto alla critiche del dott. Ricuperati dell’associazione Intermedia sul ruolo della formazione professionale, secondo quest’ultimo più orientata a garantire aspetti formali che la qualità dell’apprendimento. Viano ha ribadito come gli adempimenti formali siano necessari a garantire trasparenza, sottolineando l’attenzione dell’ente regionale alla definizione di figure professionali in collaborazione con le imprese, oltre che agli orientamenti europei legati all’occupabilità, all’adattabilità, all’imprenditorialità e alle pari opportunità.

Il dott. Auteri dell’Isvor ha richiamato le responsabilità di chi istituzionalizza il concetto di formazione permanente attraverso la legge sui congedi parentali, ma non predispone alcuna misura a sostegno del singolo lavoratore che voglia usufruirne e ha concluso l’incontro ribadendo la necessità di una maggiore interazione fra tutti gli attori coinvolti nella formazione… peccato che la scuola non fosse presente.

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