Italia, 46 miliardi per rilanciare la strategia di Lisbona

Si chiama PICO (Piano italiano per la crescita e lo sviluppo) ed è stato definitivamente approvato nel Consiglio dei Ministri del 14 ottobre 2005. Il Piano indica le riforme, le misure e gli interventi nazionali programmabili per perseguire gli obiettivi dell’Accordo di Lisbona 2000.

Più in particolare gli obiettivi del piano sono:
– l’ampliamento dell’area di libera scelta dei cittadini e delle imprese;

– l’incentivazione della ricerca scientifica e dell’innovazione tecnologica;
– il rafforzamento dell’istruzione e della formazione del capitale umano;

– l’adeguamento delle infrastrutture materiali e immateriali;

– la tutela ambientale.

 

Sono due le categorie di intervento previste dal Piano: 

a) provvedimenti aventi validità generale per il sistema economico;

b) progetti specifici con ricadute positive sulla produttività e competitività dell’economia italiana.

 

Le risorse complessivamente previste nel triennio 2005-2008 sono pari a 46 miliardi di euro (di cui solo 1,6 alla voce ‘capitale umano’).

 

Fra gli strumenti da attivare il piano prevede investimenti ‘nella piena valorizzazione del capitale umano, attraverso una più efficace organizzazione del sistema di istruzione di base e superiore e della formazione professionale, anche per il personale delle pubbliche amministrazioni, che si estenda fino ad assicurare la formazione continua nell’intero ciclo di vita dei cittadini, crei un habitat favorevole al diffondersi della cultura digitale, stimoli e supporti l’attività di ricerca scientifica e, attraverso essa, l’innovazione tecnologica nei processi produttivi’. 

 

Il piano però non è frutto di una autonoma decisione del governo italiano, ma rappresenta la traduzione in provvedimento legislativo nazionale di una specifica indicazione da parte dell’Unione Europea che ha chiesto ai singoli governi dell’Unione di approvare dei piani nazionali per recuperare i ritardi accumulati rispetto agli obiettivi fissati a Lisbona.

 

Inoltre è opportuno ricordare che il provvedimento prevede, come premessa alla sua piena realizzazione, la persistenza di ‘un quadro di stabilità monetaria e fiscale’, quadro che già oggi – all’atto dell’approvazione del Piano – appare invece fortemente compromesso.

 

Per maggiori informazioni:

Il Piano: http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/piano_lisbona/piano.html