ICT schools: whizkids’ fingers on the pulse

Un bagnato Lunedì in Lancashire e Megan and Ria stanno girando un film. E’ un cartone animato a singoli fotogrammi (stop-motion) su un pappagallo che prende il volo. Non un affare da gran budget: l’uccello è fatto di cartone e piume. Ciò che attira l’attenzione è l’età delle due fautrici del film. Megan e Ria hanno soltanto cinque anni. Dal modo in cui conducono il lavoro, potreste pensare che siano due veterane di Holliwood. Mentre Megane si nasconde dietro a uno sfondo nero, azionando il pappagallo con l’aiuto di uno filo sottile, la regista Ria siede alla consolle del computer richiamando i comandi, catturando passo dopo passo il pappagallo in ascesa con ciascun click del mouse.

Due minuti dopo il Pappagallo vola ed è pronto per la prima mondiale. E si tratta soltanto dell’inizio del pomeriggio delle due bambine. Dopo questo, trascorreranno un po’ di tempo giocando al computer (Education City) e poi cercando di vincere con un mini-robot che insegna la pronuncia. Segue una sessione sull’i-Pod touch giocando a Knots (test di destrezza manuale) e Tiki-Lite (rispondere correttamente alle domande, aiutare la scimmia ad attraversare il vuoto).

Che cos’è tutto ciò? Un teatime o un weekend al computer club? No, è una parte delle ordinarie lezioni alla Redeemer Church of England Primary School, in Blackburn. Giudicata scuola top ICT del paese, la Redeemer fa un uso “impenitente” della tecnologia per insegnare. Ecco perché Megane e Ria e così altri 58 bambini che hanno la stessa età della scuola non siedono in due tradizionali classi rettangolari ma in una larga aula a forma di alveare stipata con ogni tipo di gadget.

Non sono soltanto gli ambienti della scuola ad essere differenti, le materie lo sono ugualmente. Al posto di geografia e storia, gli alunni studiano “conoscenza e comprensione del mondo”. Invece di educazione artistica fanno “sviluppo creativo”. E mentre alcune sezioni della classe sono predisposte per la consultazione dei libri e la manipolazione, la maggior parte delle attività sono a video .

“Imparano senza rendersene conto” dice il responsabile dell’anno Gill Ross che gestisce la classe insieme ad un altro insegnante e due assistenti . “Generalmente la durata dell’attenzione di un bambino di 5 anni è di 5 minuti. Qui sono impegnati per 15 minuti alla volta prima di passare all’attività successiva”.
Non c’è la confusione che ci si potrebbe aspettare in uno spazio circoscritto pieno di 60 bambini, alcuni dei quali decidono da soli quali macchine usare .

Non sono soltanto i bambini più piccoli ad avvalersi del digi-learning. Quando rispondono ai questionari a scelta multipla, gli alunni al top della scuola utilizzano telecomandi che forniscono all’insegnante un’immediata lettura di chi ha risposto e quale opzione ha scelto.

Quattro dei bambini più intelligenti di dieci anni hanno vinto una gara nazionale di computer engineering che richiedeva di programmare un veicolo Lego per eseguire precise manovre entro un limite di tempo.

A differenza di quanto ci si aspetta, con un aspetto così da 21emo secolo, la Redeemer ha solo 5 anni, un prodotto da 4 mln di sterline della fusione di due scuole (St Andrew’s and St Bartholomew’s). Si tratta dunque di una nuova scuola rifornita dell’ultima e più cara tecnologia?  “Niente di tutto questo” afferma il preside Mark Power. “In 5 anni non abbiamo speso più di 40.000 sterline in computer. Per la maggior parte sono donazioni e prestiti”.

Un modo con il quale la scuola si è assicurata hardware a prezzo ridotto (o addirittura gratis) è di prestarsi come vetrina di tecno-istituzione. Esperti da tutte le parti del mondo ora si fermano a Blackburn per vedere ciò che è stato conseguito alla Redeemer and con che tipo di equipaggiamento . La scuola è stata dichiarata centro di formazione regionale dal gigante Apple, i cui prodotti proliferano in tutta classe. Nonostante questo digi-curriculum, gli alunni non si sono trasformati in computer-dipendenti o cyber-blobs.

Al contrario: nel 2005, l’Office for Standards in Education classificò la scuola nel 10% delle peggiori del paese; ora rientra nel 10% di quelle al top. “Abbiamo giudicato la vostra scuola eccellente” ha dichiarato l’ispettore Ofsted Mark Williams a marzo. “Questo è il premio più alto”. Il riconoscimento suona come una “musica degli iPhones” (suoneria ndr) per la direttrice Alison Ashworth-Taylor. “Mentre insegnamo ai bambini ad operare nel sistema di esami carta-penna, allo stesso tempo li stiamo formando per un futuro dove la tecnologia avrà sempre più spazio” afferma.

“Nessuno sa ancora che forma prenderà, ma almeno i nostri bambini saranno pronti per essa”.

Articolo di Wendy Miller  tradotto dal Telegraph.co.uk

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