Collaborare e apprendere in rete con gli strumenti sbagliati?

Collaborare e apprendere in rete con gli strumenti sbagliati?

di Dario Zucchini

Collaborare e apprendere in rete è il tormentone degli ultimi anni. Tutti ne
parlano e noi usiamo intensamente email chat e forum…ma è tutto qui?
A dire il vero, nel 2004, il forum impera ovunque…ma è veramente così utile o
andiamo sui forum solo perché obbligati da piattaforme di eLearning nate
vecchie? Siamo sicuri che il forum ci serve per collaborare in rete? Non è che
ci fa perdere un sacco di tempo? Spesso siamo vittime di certezze della
prima generazione di internet e di luoghi comuni: così quando pensiamo di
collaborare in rete non ci vengono in mente altri strumenti se non eMail,
Newsgroup, Chat, Videoconferenza e… Forum!


Collaborare e apprendere in rete con gli strumenti sbagliati?

di Dario Zucchini
Collaborare e apprendere in rete è il tormentone degli ultimi anni. Tutti ne
parlano e noi usiamo intensamente email chat e forum…ma è tutto qui?
A dire il vero, nel 2004, il forum impera ovunque…ma è veramente così utile o
andiamo sui forum solo perché obbligati da piattaforme di eLearning nate
vecchie? Siamo sicuri che il forum ci serve per collaborare in rete? Non è che
ci fa perdere un sacco di tempo? Spesso siamo vittime di certezze della
prima generazione di internet e di luoghi comuni: così quando pensiamo di
collaborare in rete non ci vengono in mente altri strumenti se non eMail,
Newsgroup, Chat, Videoconferenza e… Forum!
Gli strumenti chat e videoconferenza sono un evoluzione della trasmissione
della lingua parlata così come lo sono le telefonate e gli sms. Anche il
linguaggio usato in questo tipo di comunicazioni è più simile alla
conversazione verbale che alla scrittura. Con questi strumenti le persone
possono sì collaborare ma, dello scambio di sapere, non rimane traccia se
non nella memoria dei partecipanti. Utilizzando forum newsgroup ed email le
prospettive cambiano leggermente: rimane traccia per un certo periodo dei
messaggi ma questo non ci consente di produrre sapere facilmente
riutilizzabile. (ci saranno mai delle pubblicazioni di raccolte epistolari di
eMail? – e dei mega forum di PuntoEdu che cosa rimarrà? E del nostro
messaggio della settimana scorsa che ne è stato?). Che ci piaccia o no la
collaborazione fatta con questo tipo di strumenti è estemporanea e, alla
lunga, non lascia traccia.
Ma allora la condivisione del sapere da dove passa? Dalla lingua scritta,
come in passato, con i libri e la stampa e oggi con…i file! Proprio i file sono il
contenitore universale dei nostri appunti, libri, lezioni immagini filmati, ecc…
Il concetto è talmente semplice che ci sfugge quasi: dall’avvento del PC e
delle reti tutte le informazioni ed i documenti salvo rare eccezioni transitano
su file. Ne deriva che tutti gli strumenti che non consentono la condivisione in
rete dei file non sono adeguati per “collaborare in rete”.
Per collaborare in rete, per condividere il sapere e per produrre conoscenza
“riutilizzabile” dobbiamo necessariamente produrre e scambiare file! La
gestione degli allegati ai messaggi di posta o ai forum/newsgroup sembra una
prima soluzione al problema, ma in realtà, porta ad infinite repliche
disallineate dei documenti.
Se invece salviamo i nostri lavori su CD o su dischetto possiamo distribuire i
contenuti direttamente con il CD ma, nel giro di poco tempo il CD ed i dischetti
finiranno sicuramente in un cassetto! Quello che salviamo su dischetto/CD
diventa irreperibile e mai più rintracciabile dopo soli pochi mesi (Google non
vede nei cassetti)
L’unica soluzione percorribile oggi, è di condividere direttamente i file sui
server WEB, su strumenti/portali cooperativi e digroupware dove forum, chat
e email sono solo strumenti complementari.
Dario Zucchini